La psicologia del lavoro e delle organizzazioni studia i comportamenti delle persone nei vari contesti e nelle varie attività lavorative e professionali, focalizzandosi in particolare sulle relazioni interpersonali, sulle mansioni e sui compiti da svolgere all’interno delle organizzazioni allo scopo di:
- migliorare le prestazioni lavorative;
- promuovere il benessere dei lavoratori;
- migliorare la produttività dell’organizzazione;
- migliorare la comunicazione, la motivazione e le relazioni, sia interne che esterne.
La psicologia del lavoro si occupa anche di analizzare e migliorare il funzionamento dei gruppi di lavoro e delle relazioni tra gruppi, migliorare la capacità di leadership, esaminare ed intervenire sui fattori psicosociali che influenzano il funzionamento organizzativo.
A tale scopo, particolare rilevanza assumono le soft skills, ovvero quelle competenze, o meglio quelle attitudini personali e relazionali che in psicologia del lavoro si dicono “trasversali” e che si stanno rivelando sempre più determinanti ai fini del successo aziendale e del benessere organizzativo.
Le soft skill
Le soft skill possono essere divise in diverse categorie:
- comunicazione, intesa come capacità di sapersi esprimere correttamente ed efficacemente, di sapersi presentare o di presentare il proprio lavoro o progetto, la capacità d’ascoltare e di negoziare;
- empatia, ovvero la capacità di mettersi nei panni dell’altro, che sta diventando sempre più importante, poiché influenza positivamente diversi aspetti della vita lavorativa come il lavoro di squadra, la leadership, la capacità di risolvere situazioni conflittuali;
- creatività, che può essere sviluppata e applicata ai più innumerevoli contesti, dall’invenzione di un nuovo prodotto al problem solving;
- flessibilità, come adattabilità, disponibilità al cambiamento, ad accettare e/o imparare cose nuove;
- pensiero critico. È la capacità di osservare le cose oltre la facciata, vedere e analizzare i problemi in modo critico, non lineare, senza preconcetti o preclusioni, individuando soluzioni creative, efficaci, innovative;
- abilità interpersonali, che riguardano la capacità di proporsi agli altri in modo positivo, amichevole, empatico, socievole, ottimista, entusiasta, migliorando le relazioni interpersonali;
- responsabilità, che coincide molto con l’affidabilità e il riuscire a portare a termine con disciplina, buon senso e rispetto delle tempistiche e delle priorità i compiti che sono stati affidati;
- gestire lo stress. Significa saper gestire momenti di forte pressione e sopportare la tensione e il peso delle aspettative e dei risultati. Ma anche riuscire a conciliare lavoro e vita privata;
- leadership: la leadership è fatta di carisma, ma soprattutto di qualità che possono essere coltivate: il senso di responsabilità, la capacità di prendere decisioni e assumersi rischi; il saper vedere il quadro d’insieme e orientare le strategie con una visione; saper delegare ad altri, motivare, gratificare i propri collaboratori;
- lavoro di squadra. Il lavoro in team è predominante in diversi contesti aziendali, e anche ‘essere il boss’ richiederà sempre senso di responsabilità e capacità di lavorare con gli altri;
- etica del lavoro, riguarda i principi del rispetto degli altri, impegno a dare il meglio di sé, essere disponibili e collaborativi, leali, avere iniziativa, saper accettare le critiche.
Sapevate che…
Ben il 52% delle aziende con alti livelli di coinvolgimento offre dalle 31 alle 50 ore di formazione ai dipendenti, contro il 20% delle aziende con un basso livello di engagement.
Un altro rapporto interessante che emerge dalla ricerca è quello tra formazione e tasso di crescita dell’azienda: il 55% di aziende con un alto tasso di crescita (che hanno aumentato il fatturato del 50-100% rispetto all’anno precedente) ha erogato da 30 a 50 ore di formazione per dipendente, mentre quasi il 20% delle stesse ha superato le 50 ore.
Di contro, il 61% delle aziende con un basso tasso di crescita (aumento del fatturato inferiore al 10% rispetto all’anno precedente) ha erogato in media da 0 a 30 ore di formazione a dipendente.
Allo stesso modo, il 59% aziende con un alto tasso di crescita sono quelle che effettuano una spesa superiore alla media in formazione e sviluppo per dipendente, contro il 18% delle aziende a basso tasso di crescita.