Per ludopatia s’intende il gioco d’azzardo patologico (GAP). Il gioco è un elemento fondamentale della vita poiché ci permette di entrare in contatto con l’aspetto ludico, con la dimensione onirica, creativa; in breve, con la nostra parte bambina. Ma ci aiuta anche ad allentare le tensioni, a farci sentire vivi e pulsanti: questo è quello che succede quando gli adulti giocano (“gioco buono”). A volte, però, il gioco si complica, smette di essere questo e diventa un gioco “cattivo”. Quando il gioco diventa “cattivo” compromette il funzionamento della vita quotidiana delle persone e questo significa che si è usciti dalla normalità ed entrati nella patologia.
I sintomi del problema
I comportamenti che dovrebbero far pensare ad un disturbo da gioco d’azzardo patologico sono: bisogno di giocare con una sempre maggiore quantità di soldi; essere sempre alla ricerca di denaro, chiedendo prestiti ad amici e familiari, ma anche a banche e finanziarie; minimizzare la portata delle perdite e dei problemi connessi al gioco; continua voglia di rifarsi delle perdite di denaro subite; impossibilità di smettere di giocare e sensazione di irrequietezza o irritabilità quando tenta di ridurre o interrompere il gioco; mentire a parenti, amici, colleghi sulla frequenza e sull’entità della problematica.
Il giocatore patologico scivola progressivamente nell’illusione di poter controllare il gioco e prevederne l’esito, con la convinzione che se vincerà non sarà stato “per caso” ma per suo merito.
Gioco d’azzardo patologico: un problema sociale
Oggi il gioco d’azzardo è diventato un problema di salute pubblica che coinvolge tante persone di ogni età e riguarda non solo il singolo giocatore, ma anche la sua famiglia e l’intera comunità alla quale appartiene. Per questo motivo il trattamento è integrato e deve coinvolgere non solo la persona interessata ma anche tutti coloro che hanno con lui legami importanti. I fattori che possono far pensare ad una prognosi positiva in caso di GAP sono:
- la consapevolezza di sé, delle proprie emozioni e di avere un problema col gioco;
- il desiderio di uscirne, ovvero la motivazione a raggiungere l’obiettivo;
- l’appoggio su cui la persona può contare nei momenti di forte stress emotivo.