La comunicazione, lo sappiamo, è l’essenza della vita sociale. Non possiamo non comunicare, che lo vogliamo o no. Oltre alla comunicazione verbale, infatti, c’è quella non verbale: anche quando siamo in silenzio, i nostri gesti, le nostre espressioni facciali e il nostro comportamento comunicano sempre qualcosa.
Essendo la comunicazione una “scelta” obbligata, non possiamo non considerarne la portata. Anche perché la forma e il contenuto della comunicazione hanno effetti profondi sulle relazioni e sulla psiche delle persone. Cambiando poche parole di una frase cambia totalmente il significato del messaggio trasmesso. Ogni messaggio determina nelle persone delle reazioni emotive, che poi si traducono in comportamenti. Se certi messaggi si ripetono nel tempo, quei comportamenti si strutturano e si consolidano e finiscono col condizionare l’equilibrio psichico e la vita stessa delle persone.
L’esperienza clinica conosce bene il potere patogenetico della comunicazione; come nel caso della comunicazione paradossale in cui l’invio reiterato di messaggi paradossali e contraddittori predispone la persona ad un’evoluzione psicopatologica.
In altri casi, l’utilizzo di una comunicazione disfunzionale è alla base di tante incomprensioni, fraintendimenti, conflitti e dinamiche manipolatorie che si manifestano nelle relazioni tra le persone, non solo all’interno delle coppie, ma anche nelle famiglie, nelle aziende e nei gruppi in genere.
Gli esseri umani sono intrinsecamente sociali e sono plasmati dalle loro esperienze con gli altri. La motivazione a interagire con gli altri è riconducibile a:
- bisogno di appartenenza: gli esseri umani hanno bisogno di sentirsi amati e accettati da parte dei gruppi sociali (famiglia, gruppi di pari). Tale bisogno di accettazione e appartenenza è così profondamente radicato da superare i più “primitivi” bisogni fisiologici e di sicurezza; è per questo che i bambini mantengono un attaccamento ai loro genitori anche quando questi li maltrattano o alcune persone restano all’interno di relazioni affettive nelle quali subiscono violenza dai loro partner;
- teoria dello scambio sociale: le relazioni sono dei processi di scambio e di negoziazione in cui le persone si impegnano per ottenere delle gratificazioni, dei benefici in termini personali; per questo sono continuamente alla ricerca di relazioni nelle quali massimizzare i benefici minimizzando i costi e tendono ad abbandonare quelle relazioni in cui i costi da sopportare sono maggiori dei benefici ricavati;
- costruzione del sé: attraverso le relazioni le persone sviluppano e costruiscono il senso di sé, ovvero l’insieme dei sentimenti e delle credenze che hanno nei confronti di se stesse. Non solo. Le relazioni influenzano anche le proprie emozioni e i propri comportamenti che, a loro volta, influenzano le interazioni future con altri individui.
Sapevate che…
La comunicazione verbale, cioè quello che diciamo, costituisce il 7% della comunicazione totale, la comunicazione paraverbale (tono, ritmo e volume) costituisce il 38% della comunicazione, mentre la comunicazione non verbale (espressioni e mimica facciale) costituisce il 55% della comunicazione.